Regia: Wong Kar Wai
Sceneggiatura: Wong Kar Wai & Lawrence Block
Soggetto Originale: Wong Kar Wai
Attori Principali: Norah Jones, Jude Law, David Strathairn,
Natalie Portman, Hector A. Leguillow, Rachel Weisz
Produzione: Francia, Usa, Hong Kong, 2007
Durata: 95 min
Ovviamente non potevo esimermi dall’esprimere due parole sull’ultimo lavoro del grande Wong, il primo diretto lontano da Hong Kong. Consapevole di non essere un talentuoso come il Possenzio cercherò cmq di fare del mio meglio nelle poche righe a disposizione per stanotte…
Il film non è altro che un viaggio on the road per l’America di Elizabeth (Norah Jones) una ragazza newyorchese, appena lasciatasi col fidanzato, che attraverso la conoscenza di svariati “lovelorn characters”, accomunati dall’aver tristi-tragiche avventure sentimentali alle spalle riuscirà a ritorvare sé stessa e probabilmente anche il nuovo amore.
Dunque avevo grandi aspettative per questo primo lavoro occidentale di Wong Kar Wai, il regista autore di capolavori del calibro di In The Mood For Love e 2046, e in parte queste non sono state deluse. Ovviamente si tratta di una recensione assolutamente parziale in quanto io vivo nell’idolatria assoluta di questo grandissimo regista, capace negli anni di emozionarmi come forse pochi altri hanno saputo fare.
Una premessa, non appena le luci si spengono compare il logo di Studio Canal, casa di produzione francese, la stessa che produce Lynch per intenderci, triste da dirsi ma la cultura cinematografica francese è imbarazzante se rapportata alla nostra situazione attuale.
Dal punto di visita tecnico Wong è impeccabile, il suo stile è poesia ed è subito riconoscibile: fotografia minimale e notturna, l’uso del ralenty e dei lunghi e significativi silenzi ad esprimere lo stato d’animo dei personaggi come nessuna parola saprebbe meglio interpretare.
L’uso di attori occidentali (tra cui il sempre ottimo D.Strathairn) non mi ha fatto rimpiangere particolarmente i bei tempi andati di Tony Leung e Maggie Cheung, la loro recitazione è stata nel complesso buona, adatta al mood del film e capace di emozionare, soprattutto nella prima parte, anche se non raggiungerà mai l’intensità dei sopracitati mitici predecessori.
Ma veniamo ora a qualche considerazione più strettamente legata al film in sé e meno alla grandezza del suo autore. Dunque il cinema di Wong è da sempre un cinema fatto di emozioni, sentimenti, psicologia e filosofia, non certo un cinema dove il plot o l’intreccio siano preponderanti; detto questo mi tocca ammettere che forse stavolta la storia è effettivamente un po’ carente, il film scorre lineare senza eccessivi picchi emozionali, il finale in particolare mi ha lasciato alquanto perplesso, abbastanza scontato, non particolarmente coinvolgente e con un sapore di già visto (Hong Kong Express??).
Ovviamente non mancano qua e là per il film delle scene di profonda e rara maestria soprattutto nei dialoghi tra Elizabeth(N.Jones) e Jeremy(J.Law), quella delle chiavi smarrite è poesia come raramente si vede sul grande schermo:
Nel complesso concludo dicendo che si tratta di un buonissimo film dove si può ammirare tutta la grandezza e il romanticismo del genio Wong; tuttavia sembra che la profondità psicologica e filosofica a cui ci aveva abituati sia, in questa ultima fatica, venuta meno, superficializzando un po’ l’intera storia e lasciando il cultore con la sensazione di un difficoltoso adattamento ad una America probabilmente non troppo bene conosciuta come la mitica “casa” Hong Kong.
Sceneggiatura: Wong Kar Wai & Lawrence Block
Soggetto Originale: Wong Kar Wai
Attori Principali: Norah Jones, Jude Law, David Strathairn,
Natalie Portman, Hector A. Leguillow, Rachel Weisz
Produzione: Francia, Usa, Hong Kong, 2007
Durata: 95 min
Ovviamente non potevo esimermi dall’esprimere due parole sull’ultimo lavoro del grande Wong, il primo diretto lontano da Hong Kong. Consapevole di non essere un talentuoso come il Possenzio cercherò cmq di fare del mio meglio nelle poche righe a disposizione per stanotte…
Il film non è altro che un viaggio on the road per l’America di Elizabeth (Norah Jones) una ragazza newyorchese, appena lasciatasi col fidanzato, che attraverso la conoscenza di svariati “lovelorn characters”, accomunati dall’aver tristi-tragiche avventure sentimentali alle spalle riuscirà a ritorvare sé stessa e probabilmente anche il nuovo amore.
Dunque avevo grandi aspettative per questo primo lavoro occidentale di Wong Kar Wai, il regista autore di capolavori del calibro di In The Mood For Love e 2046, e in parte queste non sono state deluse. Ovviamente si tratta di una recensione assolutamente parziale in quanto io vivo nell’idolatria assoluta di questo grandissimo regista, capace negli anni di emozionarmi come forse pochi altri hanno saputo fare.
Una premessa, non appena le luci si spengono compare il logo di Studio Canal, casa di produzione francese, la stessa che produce Lynch per intenderci, triste da dirsi ma la cultura cinematografica francese è imbarazzante se rapportata alla nostra situazione attuale.
Dal punto di visita tecnico Wong è impeccabile, il suo stile è poesia ed è subito riconoscibile: fotografia minimale e notturna, l’uso del ralenty e dei lunghi e significativi silenzi ad esprimere lo stato d’animo dei personaggi come nessuna parola saprebbe meglio interpretare.
L’uso di attori occidentali (tra cui il sempre ottimo D.Strathairn) non mi ha fatto rimpiangere particolarmente i bei tempi andati di Tony Leung e Maggie Cheung, la loro recitazione è stata nel complesso buona, adatta al mood del film e capace di emozionare, soprattutto nella prima parte, anche se non raggiungerà mai l’intensità dei sopracitati mitici predecessori.
Ma veniamo ora a qualche considerazione più strettamente legata al film in sé e meno alla grandezza del suo autore. Dunque il cinema di Wong è da sempre un cinema fatto di emozioni, sentimenti, psicologia e filosofia, non certo un cinema dove il plot o l’intreccio siano preponderanti; detto questo mi tocca ammettere che forse stavolta la storia è effettivamente un po’ carente, il film scorre lineare senza eccessivi picchi emozionali, il finale in particolare mi ha lasciato alquanto perplesso, abbastanza scontato, non particolarmente coinvolgente e con un sapore di già visto (Hong Kong Express??).
Ovviamente non mancano qua e là per il film delle scene di profonda e rara maestria soprattutto nei dialoghi tra Elizabeth(N.Jones) e Jeremy(J.Law), quella delle chiavi smarrite è poesia come raramente si vede sul grande schermo:
“Throw away one of those keys is just like to close the doors forever, and I am not supposed to close that doors for anyone…”
Nel complesso concludo dicendo che si tratta di un buonissimo film dove si può ammirare tutta la grandezza e il romanticismo del genio Wong; tuttavia sembra che la profondità psicologica e filosofica a cui ci aveva abituati sia, in questa ultima fatica, venuta meno, superficializzando un po’ l’intera storia e lasciando il cultore con la sensazione di un difficoltoso adattamento ad una America probabilmente non troppo bene conosciuta come la mitica “casa” Hong Kong.
“It took me nearly a year to get there. It wasn’t so hard to cross that street after all, it all depends on who’s waiting for you on the other side.”
In Italia il film uscira il 13 Marzo con il titolo "Un Bacio Appassionato", e già questo mi induce a temere per tutto il resto del'opera...
Stay Tuned, Stay Black
Stay Tuned, Stay Black
3 commenti:
ottima recensione battharoland. molto più seria e professionale delle mie, anche se indubbiamente il mio stile ti ha contagiato e ispirato in alcuni passaggi (ahaahahhahahaahaha).
comunque penso tu faccia bene a temere per la trasposizione italiana visti i "miracoli" a cui ci hanno abituati. però sicuramente non mancherò al cinema per beccarmi l'ottimo Wong
Non so quale dizionario comprare tra:
Il Battaroland
oppure
Il Possenzio
In effetti sti italiani han rotto con ste traduzioni penose
non ho tempo per fare un cazzo, vorrei leggere ogni singola parola qui
intanto mi soffermo qui a dire che questa locandina è spettacolare!
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