giovedì 8 maggio 2008

Listen to the sound of night

Stanotte sulla via del ritorno, all'altezza di Preston Road, ascoltavo Down in a Hole degli Alice...
Non mi sono mai soffermato a pensare quanto adoro questa canzone, adorare nel vero senso della parola...è una canzone dannatamente malinconica, talmente triste che riesce a fare sembrare la propria tristezza del quotidiano una sciocchezza qualsiasi...la perfetta voce sofferta di Layne e le pesanti e taglienti chitarre di Jerry Cantrell, mi chiedo come poteva sentirsi Layne nel momento in cui buttava giù quelle liriche "Burying me softly in this womb...", una tetra poesia di una mente depressa e forse troppo complicata per poterne scrivere a fondo. Lo stesso Layne Staley che una decina di anni dopo sarebbe morto di overdose nella solitudine più totale del suo appartamento di Seattle, il cadavere trovato solo due settimane dopo il decesso...

Storie malsane che si intrecciano nella lisergica storia del rock, del rock vero, in questo caso direi sofferto...storie strane di personaggi oscuri che danzano nella notte come anime che bruciano senza riposo...troppo distanti dal mondo per poter essere compresi e troppo veloci per potersi permettere il lusso di spegnersi lentamente...

Ma siamo tutti condannati a vagare senza meta nell'oscurità?

3 commenti:

.andré ha detto...

non è che adesso hai iniziato a fare quella scuola lì da fighetti e quindi devi smettere di postare e aggiornarci imbescille che non sei altro

emme ha detto...

camminare nell'oscurità penso sia una condizione più che necessaria ..
per discriminare quale siano le cose più importanti a cui attaccarsi.
no?

.andré ha detto...

"camminare nell'oscurità penso sia una condizione più che necessaria ..
per discriminare quale siano le cose più importanti a cui attaccarsi.
no?"


mah questa è una cagatahhh pppazzescahhh